Ogni tanto, Ork atterra. Lo ha fatto ieri per partecipare alla presentazione di “Inri” di Raùl Zurita (traduzione e cura di Amaranta Sbardella), Edicola Ediciones. Lo ha fatto uscendo dalle proprie ansie e imbattendosi in parole che narrano l’opportunità di trasformazione di un’esperienza dolorosa, qualcosa che, pur connotandosi storicamente e geograficamente attraverso le vicende del Cile, in qualche modo le supera per assumere la configurazione, come ha detto Paolo Primavera, di un memoriale immenso, dal respiro universale, da cui si attinge per ricordare, ma anche per rendere onore alla circolarità delle storie che si eternano nell’eredità che sappiamo rinnovare. Alla ricerca di un’etica ancora possibile della parola e della letteratura che la sublima.
Proveremo a raccontarvelo, unitamente all’altra perla illustrata della medesima casa editrice in uno dei prossimi viaggi di Ork.

